Tab Article
"Non solo il tronco pungente di un prugno, viluppo di tensioni, percezioni, pensieri, malinconie, ma gli elementi naturali, dal cielo al vento ai filari di querce, rappresentano il correlativo dell'esperienza umana ed esistenziale di Luciano Innocenzi. Una poesia volta, soprattutto nelle scelte lessicali, al recupero del linguaggio aulico della tradizione con particolare attenzione al valore fono-prosodico delle parole, e dunque alla interna musicalità del verso.Spesso sono le piccole epifanie di luce tra i frammenti secchi ed arsi di una natura dilacerata o combusta a richiamare il mistero del senso dell'essere. Oppure è l'ineffabilità a profilarsi lungo l'itinerario di questo viator, 'uomo di pena' ungarettiano e pellegrino terreno. Allora la solitudine del soggetto lirico giganteggia di fronte all'Assoluto, all'enigma del divino." (Dalla prefazione di Letizia Leone)